Al fianco dell’HTML, per poter modificare l’aspetto visuale di un documento, venne schierato il linguaggio CSS (Cascading Style Sheets), o più comunemente denominato foglio di stile, che dava anche la possibilità di separare i contenuti dalla formattazione del documento per una programmazione più pulita.

Con la nascita del web, cominciarono a diffondersi anche i nuovi browser. Ognuno cercava di imporsi sull’altro introducendo novità e modifiche al linguaggio base, ed ormai limitativo, HTML. I due più grandi colossi Netscape e Microsoft diedero inizio alla prima guerra dei browser, conclusasi nel 1998 con l’intervento del W3C che presentò il nuovo linguaggio, o più precisamente metalinguaggio: l’XML (eXtensible Markup Language). Esso permetteva di definire una sintassi, di estendere altri linguaggi marcatori e di controllarne il significato. L’unione di XML ed HTML, diede origine all’XHTML (eXtensible HyperText Markup Language).

Le tecnologie a disposizione all’inizio del web, permettevano solo di creare siti web dai contenuti statici, di tipo testuale o multimediale; ciò stava a significare che non era consentito modificare i contenuti una volta decisi dal creatore del sito. Con questa tecnica di web statico è possibile creare solo dei “siti vetrina” che mostrano semplicemente il contenuto all’utente al quale è permesso inviare solamente informazioni tramite l’utilizzo di moduli realizzati tramite form HTML. Con il tempo altre tecnologie, nuovi linguaggi di programmazione come JavaScript, PHP, PERL, Phyton, VBScript ed altri ancora, hanno dato vita al web dinamico dove il contenuto delle pagine varia a seconda delle informazioni date dall’utente al server che offre la visualizzazione della pagina dinamica.

Per la gestione di tutta questa immensità di informazioni di varia natura fu necessario l’utilizzo dei database e tutte le tecnologie ad essi associati anche nel mondo del web, dando origine ai sistemi web database. L’archiviazione veniva eseguita dagli amministratori dei sistemi classificando le informazioni in una gerarchia di directory o categorie, applicando quindi una tassonomia scientifica e parole chiave o key words per identificarli. La ricerca per questo mare di siti si effettuava attraverso i tanti motori di ricerca, come accade ancora oggi.

Si da sfogo anche alla necessità degli utenti di comunicare fra loro: nascono i forum sui quali gli utenti si unisco in vere è proprie comunità virtuali o community per discutere su vari argomenti. Come accade per tutte le innovazioni, anche in questo caso tutti si gettano nel nuovo mondo per trarre profitto offrendo novità e servizi agli utenti del web: nascono nuove professioni che sfruttano le tecnologie del web, come la figura del web developer, web master e web designer, e nuove figure losche, come l’hacker (violatore di sistemi di sicurezza); si digitalizza ogni attività, come l’insegnamento (e-learning), ma principalmente tutto ciò che ha a che fare con il commercio (e-commerce), come il modo di fare affari (e-business) e la pubblicità (web marketing).

A questa rete, alla quale si poteva accedere o da semplici navigatori o da creatori con conoscenze ed esperienze nella programmazione e nell’informatica, si chiedeva di offrire a tutti la possibilità di partecipare al suo sviluppo: il desiderio infatti era quello di ottenere l’indipendenza dalla programmazione per realizzare siti web o applicazioni web. Si diffondono così i Content Management System (CMS), software per la gestione e condivisione dei contenuti di siti web, che vengono utilizzati anche per il lato server per svincolare gli amministratori da conoscenze di programmazione. Non mancano piattaforme per realizzare, con pochi click, siti ed applicazioni di ogni genere.